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Gerloff: "So cosa voglio e non ho intenzione di fermarmi fino a quando non lo otterrò!"

Monday, 29 June 2020 11:25 GMT

L’astro nascente - lo statunitense Garrett Gerloff - parla delle ambizioni della sua carriera, di come si è adattato all’arrivo nel WorldSBK e della stagione attuale.

In un’intervista rilasciata all’account Instagram del WorldSBK il pilota a stelle e strisce Garrett Gerloff (GRT Yamaha WorldSBK Junior Team) racconta le principali differenze che ha dovuto affrontare nel passaggio dall’America al Campionato del Mondo MOTUL FIM Superbike non tralasciando neanche le sue aspirazioni in carriera, Inoltre ha anche detto la sua sulle possibilità di Scott Redding (ARUBA.IT Racing – Ducati) di vincere da debuttante il titolo del WorldSBK dopo aver fatto registrare il record sul giro nel recente test andato in scena nei giorni scorsi sulla pista di Misano.

Gerloff in questo 2020 è all’esordio nel WorldSBK e arriva dal Campionato MotoAmerica. Ha già messo in mostra ottime cose nel Round che ha aperto la stagione e in merito all’appuntamento di Phillip Island ha detto: “Sono felice di come è andata la mia prima gara fino al 10° giro quando ho iniziato a perdere terreno probabilmente a causa della poca esperienza con il consumo delle gomme. Punto a fare del mio meglio, una risposta semplice… ma voglio vincere. Questo è il motivo per cui ho rischiato e per cui ho fatto questo salto. Voglio essere una presenza fissa sul podio e voglio lottare per il titolo. Se non avessi pensato di potercela fare non avrei accettato questo rischio. È un obiettivo alto ma voglio dirlo. Nel caso in cui non ci riuscissi me ne assumerò le responsabilità".

“Sono molto contento della mia squadra, mi hanno dato un’ottima moto e abbiamo un grande sostegno da parte di Yamaha. Michael Van der Mark (PATA YAMAHA WorldSBK Official Team) e Alex Lowes (Kawasaki Racing Team WorldSBK) l’anno scorso - con una specifica simile a quella con cui corriamo nel 2020 - hanno fatto grandi cose. Ecco quindi che non penso di avere alcuna scusante. Farò del mio meglio e spero di essere vicino ai piloti di testa. Sono consapevole di avere ancora alcune cose da imparare ma non mi arrendo. So cosa voglio e non ho intenzione di fermarmi fino a quando non lo otterrò”.

Il passaggio in termini di Campionato ha comportato per Gerloff anche l’adattamento a nuove moto, nuove gomme e nuove piste. Il 24enne ha detto: “Dovrei dire che la differenza più grande consiste nel modo in cui si lavora sull’elettronica della moto. In America avevamo preso una direzione e Yamaha Europe ne ha intrapresa un’altra. Questa è stata la differenza principale, senza dimenticare anche la gestione del controllo anti impennata e il controllo di trazione. Questa è la priorità a cui devo abituarmi”.

“Le gomme senza dubbio rappresentano una grande differenza. Per me la sorpresa più grande consiste nel funzionamento dei pneumatici e dove parte e termina l’aderenza se comparata a quella a cui sono abituato. Per me è stato un grande cambiamento. Sono più simili che diverse, sono solo gli ultimi dettagli che possono fare in modo che qualcosa venga percepito in modo abbastanza diverso”.

In merito al test e alle possibilità di Redding di ambire al titolo mondiale anche facendo riferimento al passo messo in mostra pochi giorni fa, Gerloff ha affermato: “Sono geloso dato che non ho potuto svolgere quel test insieme alla mia squadra ma l’ho osservato attentamente! Direi che Scott ha la fiducia nel team e nella moto che guida. Non lo escluderei del tutto. Provo più a concentrarmi su me stesso dato che tendo a focalizzarmi su ciò che posso fare per diventare un pilota migliore. Per me è meglio anche a livello mentale piuttosto che pensare a tutti gli altri… sono tutti ottimi a modo loro ma io provo a guardare a me stesso. Lui ha senza dubbio un bella opportunità ma spero di essere presto anch’io là davanti per lottare e per dire la mia”.

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